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Sicurezza del paziente e pratiche per l’igiene

Sicurezza del paziente e pratiche per l’igiene

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I neonati ricoverati nelle unità di terapia intensiva neonatale sono estremamente vulnerabili e presentano un alto rischio di subire danni derivanti da una scarsa qualità e sicurezza delle cure. L’attenzione alle pratiche di igiene è un aspetto importante nelle TIN, in quanto la contamina-zione delle superfici dei reparti di neonatologia da parte di patogeni, e la loro trasmissione attraverso le mani, si associa ad una aumentata incidenza di infezioni nosocomiali. L’attenzione al miglioramento continuo della sicurezza e delle pratiche di igiene è fondamentale per garantire un’assistenza di elevata qualità e richiede la stesura di un insieme di procedure, tra cui quelle rivolte al rilevamento e alla segnalazione delle criticità, in modo da fare formazione, cultura sul-la sicurezza e sulla qualità. Per garantire il massimo livello possibile di igiene e sicurezza, è essenziale sviluppare standard su procedure comuni, compresa la pulizia degli ambienti. (1,2) I rischi per la sicurezza derivanti dal personale sanitario e dai genitori devono essere ridotti al mi-nimo mediante l’implementazione di linee guida sull’igiene personale e sull’igiene delle mani. (3,4) Infine, occorre effettuare un monitoraggio dei batteri resistenti, quale parte del percorso di prevenzione delle infezioni. (5,6)

Per quanto riguarda i presidi medici (ad es. monitor, cannule) la conoscenza delle loro modalità di utilizzo, della corretta interpretazione dei loro valori, così come la conoscenza delle procedure che riguardano la loro pulizia, rappresenta una misura di sicurezza per i pazienti. (7) Per prevenire degli errori terapeutici, con i potenziali eventi avversi, la prescrizione, il calcolo corretto della dose, la preparazione e la somministrazione dei farmaci dovrebbero essere effettuati mediante l’ausilio di un supporto elettronico. (8,9) Per garantire un’elevata qualità dell’assistenza, e migliorare l’assistenza in caso di criticità, è fondamentale implementare il monitoraggio e la segna-lazione degli errori, aumentando il livello di consapevolezza di questa problematica, nell’ambito di una cultura “no blame” (assenza di colpevolizzazione). (10) Deve essere definita inoltre la percentuale di infermieri adeguatamente formati, tenendo conto del livello di assistenza necessario per i diversi livelli di assistenza. (11,12)

Il Gruppo di esperti sulle “Pratiche di igiene e sicurezza per il paziente” ha sviluppato standard relativi alla prevenzione delle infezioni associate all’assistenza e della antibiotico-resistenza, affrontando in maniera olistica la sicurezza del paziente e le pratiche di igiene.

  1. Centers for Disease Control and Prevention. Guidelines for environmental infection control in health-care facilities: recommendations of CDC and the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC). MMWR. 2003;52(No. RR-10):1–48.
  2. Simpson CD, Hawes J, James AG, Lee K-S. Use of bundled interventions, including a checklist to promote compliance with aseptic technique, to reduce catheter-related bloodstream infections in the intensive care unit. Paediatr Child Health. 2014 Apr;19(4):e20-23.
  3. Helder OK, Brug J, Looman CWN, van Goudoever JB, Kornelisse RF. The impact of an education program on hand hygiene compliance and nosocomial infection incidence in an urban neonatal intensive care unit: an intervention study with before and after comparison. Int J Nurs Stud. 2010 Oct;47(10):1245–52.
  4. Erasmus V, Daha TJ, Brug H, Richardus JH, Behrendt MD, Vos MC, et al. Systematic review of studies on compliance with hand hygiene guidelines in hospital care. Infect Control Hosp Epidemiol. 2010 Mar;31(3):283–94.
  5. Milstone AM, Song X, Coffin S, Elward A, Society for Healthcare Epidemiology of America’s Pediatric Special Interest Group. Identification and eradication of methicillin-resistant Staphylococcus aureus colonization in the neonatal intensive care unit: results of a national survey. Infect Control Hosp Epidemiol. 2010 Jul;31(7):766–8.
  6. Popoola VO, Budd A, Wittig SM, Ross T, Aucott SW, Perl TM, et al. Methicillin-resistant Staphylococcus aureus transmission and infections in a neonatal intensive care unit despite active surveillance cultures and decolonization: challenges for infection prevention. Infect Control Hosp Epidemiol. 2014 Apr;35(4):412–8.
  7. Mattox E. Medical devices and patient safety. Crit Care Nurse. 2012 Aug;32(4):60–8.
  8. Antonucci R, Porcella A. Preventing medication errors in neonatology: Is it a dream? World J Clin Pediatr. 2014 Aug 8;3(3):37–44.
  9. Kaushal R, Bates DW, Landrigan C, McKenna KJ, Clapp MD, Federico F, et al. Medication errors and adverse drug events in pediatric inpatients. JAMA. 2001 Apr 25;285(16):2114–20.
  10. Haraden C, Staines A. The Journey to Improve Patient Safety across the Continuum: International Forum on Quality and Safety in Healthcare. In London; 2015.
  11. British Association of Perinatal Medicine (BAPM). Optimal Arrangements for Neonatal Intensive Care Units in the UK including guidance on their Medical Staffing. A Framework for Practice [Internet]. 2014. Available from: https://www.bapm.org/resources/optimal-arrangements- neonatal-intensive-care-units-uk-including-guidance-their-medical
  12. Gemeinsamer Bundesausschuss. Qualitätssicherungs-Richtlinie Früh- und Reifgeborene – QFR-RL [Internet]. 2018. Available from: https://www.g-ba.de/informationen/richtlinien/41/

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